
La fertilità del suolo si mantiene tale quando il rilascio degli elementi
In agricoltura possiamo definire il termine fertilità del suolo come la sua capacità di somministrare acqua e elementi nutritivi alla pianta
La fertilità del suolo si mantiene tale quando il rilascio degli elementi, l’assorbimento quindi da parte della pianta, viene ricompensata dall’apporto degli stessi. Se l’esportazione sará superiore all’apporto di elementi nutritivi la fertilitá stessa diminuirá nel tempo.
Lo schema tipico di un elemento nutritivo nel terreno é il seguente:
Esistono numeri testi antichi dove viene spiegata l’importanza di apportare al terreno elementi nutritivi per mantenere o aumentare la fertilità di quest’ultimo, come apporti di feci, ceneri, concime verde (parti di piante) e altre cose, tutte con lo scopo di apportare elemento al terreno scelto.
Ad oggi si cerca di fare un apporto razionale con materiale sostenibile, assicurando oltre che a un apporto minerale anche un aumento del livello di humus dello stesso. La scoperta del fertilizzante chimico é stata una scoperta importante che, insieme a fattori come la selezione di varietà, la lotta contro virus e malattie, lo sviluppo di nuove forme di irrigazione e mecanizzazione ci permettono di assicurare una parte importante dell’alimentazione mondiale. Tutte queste tecniche, applicate razionalmente ci permettono di mantenere un valore di fertilità alta nel terreno cosi come elevare le rese delle colture in essi applicate. Si deve peró stare attenti a non abusare di questi sistemi in quanto potremmo incombere in problematiche ben piú gravi di quelle sopra descritte. É impossibile rinunciare all’uso di questi fertilizzanti, causa una riduzione drastica nel lungo periodo delle produzioni.
L’uso di questi fertilizzanti negli ultimi anni é aumentato, relazionato al fatto che il rapporto tra concime, produzione e fertilità viene sempre relazionato. L’aumento piú significativo lo abbiamo nelle nuove aree in via di sviluppo, mentre in un mercato maturo come quello dell’Europa Occidentale possiamo affermare che il consumo si é ridotto o incluso inizia a decrescere anche se la produttività aumenta giorno dopo giorno. Questo é stato possibile grazie alle nuove tecniche di fertirrigazione e irrigazione localizzata le quali permettono il frazionamento dei nutrienti in base alle disponibilità giornaliere della pianta, tenendo in considerazione altri fattori chimico-fisici e biologici. Queste tecniche ci permettono quindi di minimizzare al massimo l’apporto in eccesso di ogni singolo elemento.
Come sopra descritto sono diversi i fattori che influenzano la fertilità del suolo, tra questi possiamo descrivere i fattori fisici, chimici e biologici:
Fattori Fisici: l’agricoltura intensiva e moderna deteriora le proprietà fisiche del terreno. Tra queste possiamo indicare la TESSITURA (influenza direttamente la disponibilità di acqua e nutrienti), la STRUTTURA (viene mantenuta e migliorata con l’apporto di materia organica) e la POROSITÀ (determina la relazione tra aria e acqua).
Fattori Chimici: il fattore chimico principale é la disponibilitá dei nutrienti in esso presenti. Bisogna sempre considerare la totalità degli elementi essenziali, tanto macro come microelementi, considerando per ogniuno di essi la forma e disponibilità di assimilazione come il loro bilanciamento nutritivo.
Fattori Biologici: La materia organica é la principale fonte di energia della microflora del terreno. Interviene nella produzione di enzimi, nel ciclo del Carbonio, nel ciclo dell’azoto e nella trasformazione biologica di S, P, K, Fe e Mn, cosi come nei processi di umificazione e nitrificazione.
Dobbiamo sempre ricordare che la materia organica libera elementi nutritivi essenziali come N, P e S, cosi come alcuni microelementi oltre che a influenzare in modo diretto la dinamica dell’acqua di irrigazione, regolando la sua disponibilità e assorbimento.
Tutti questi fattori, legati allo stato idrico nutrizionale della pianta renderanno possibili sinergie e assorbimenti da parte delle radici al terreno. L’intensitá e assorbimento degli elementi nutritivi saranno conseguenza dello sviluppo e attività dei peli radicali i quali avranno un determinato sviluppo in base al tipo di terreno, la struttura, l’umidità dello stesso e le lavorazioni applicate. La disponibilità degli elementi sarà influenzata direttamente anche dalla quantità di acqua in esso disponibile, mezzo nel quale si rendono disponibili tutti gli elementi. Un terreno con una scarsa presenza di ossigeno non permetterà alle radici di avere un buon assorbimento radicale in quanto la stessa necessita di ossigeno per respirare. Controllare in ogni momento e conoscere la disponibilità reale della soluzione circolante e acqua presente nel terreno é uno dei fattori principali per poter parlare di nutrizione e irrigazione corretta delle piante.
Gli elementi chimici e la vita vegetale
Quasi la totalità dell’organismo vegetale (94-99.5%) é composto da tre elementi, carbonio C, idrogeno H e ossigeno O. La maggior parte del carbonio e ossigeno viene ottenuto dall’aria, mentre l’idrogeno deriva direttamente o indirettamente dall’acqua.
Inoltre, le piante contengono e necessitano di un certo numero di elementi chimici che, generalmente, sono proporzionati attraverso il sistema radicale. Questi elementi costituiscono la frazione minerale e solamente rappresentano una piccola frazione del peso secco della pianta (0.5-6%), pero a loro volta sono essenziali per il vegetale, per questo motivo anch’essi considerati essenziali.
Questa piccola percentuale di elementi é la principale causa di stentato sviluppo della pianta. Senza considerare i casi ecezzionali come (assenza di acqua, temperature basse, terreni anomali, malattie) la crescita delle piante non viene alterata per una carenza di carbonio, idrogeno o ossigeno.
Vengono considerati essenziali tutti gli elementi che rispettano questi criteri:
- Un elemento non puó essere considerato essenziale a meno che la sua carenza renda impossibile alla pianta di completare le tappe vegeto-produttive del suo ciclo.
- La carenza deve essere specifica e solamente puó essere corretta mediante l’apporto dello stesso.
- L’elemento deve essere implicato direttamente nel metabolismo della pianta, indipendentemente dei possibili effetti nella correzzione di condizioni sfavorevoli.