
L’Unione Europea stabilisce nuovi limiti di Perclorato negli alimenti
Dal 2013 l’UE ha avviato studi per analizzare la presenza di Perclorato in frutta e verdura. Il Perclorato è un contaminate rilasciato nell’ambiente sia da processi naturali sia per azione antropica, e cioè originato delle attività umane. In generale, le acque d’irrigazione, il suolo e l’impiego di fertilizzanti sono considerati possibili fonti di contaminazione da Perclorato negli alimenti.
Il 25 maggio 2020, con il Regolamento (UE) 2020/685 della Commissione del 20 maggio 2020, e al fine di tutelare la salute pubblica, sono stati stabiliti nella normativa alimentare europea i livelli massimi di Perclorato nei prodotti alimentari che, dagli studi condotti, sono risultati essere suscettibili alla presenza di tale contaminante o che sono destinati a individui vulnerabili della popolazione (neonati, bambini in giovane età). I nuovi limiti di massimo residuo vanno a modificare il Regolamento CE 1881/2006.
Entrerà in vigore a partire dal 1° luglio 2020
Con la modifica sono stati aggiornati i livelli di massimo residuo per i seguenti alimenti:
- Frutta e ortaggi: 0,05 mg/kg
- Eccetto per cucurbitacee e cavolfiore (0,10 mg/kg) e verdure da foglia e erbe aromatiche (0,50 mg/kg)
- Tè (Camellia sinensis), essiccato: 0,75 mg/kg
- Infusi di erbe e frutti, essiccati: 0,75 mg/kg
- Preparati alimentari per neonati: 0.01 mg/kg
- Preparati per usi medici speciali destinati a neonati e alla prima infanzia, preparati per bambini in giovane età
- Alimenti per l’infanzia: 0,02 mg/kg
- Alimenti trasformati a base di cereali: 0,01 mg/kg
La nuova misura entrerà in vigore a partire dal 1° luglio 2020 per consentire l’adattamento ai nuovi limiti.
In AGQ Labs seguiamo analisi per determinare la presenza di Perclorato, così come Clorati, Fosetyl alluminio, Glifosate, Etephon e altro ancora, certificate ISO 17025.
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