
Glifosato: le autorità UE iniziano il processo di revisione per il rinnovo dell’autorizzazione dal 2022
Il glifosato (N-fosfometil-glicina), scoperto negli USA durante gli anni Settanta e giunto al successo con il prodotto commerciale Round Up (Monsanto), è l’erbicida più usato al mondo.
Nell’Unione Europea, con l’inizio degli anni Duemila, varie sostanze attive hanno visto scadere le loro autorizzazioni commerciali, e tra queste risulta il glifosato. Come da iter normativo, ciascuna di esse è stata sottoposta a una procedura di revisione per l’autorizzazione al commercio, che include la valutazione del rischio (ECHA) e assicuri quali siano i livelli massimi di esposizione e gli impatti sulla salute di tali sostanze sui consumatori, lavoratori agricoli, animali e ambiente (EFSA).
Nel 2017, la Commissione aveva concesso la deroga al commercio che ha esteso l’utilizzo del glifosato fino a dicembre 2022, sebbene ogni autorità nazionale ha competenza per definire i limiti del suo utilizzo. Ad esempio, in Italia non può più essere più impiegato in prossimità di scuole o per la gestione del verde pubblico.
Nel 2018 l’EFSA ha completato la revisione dei livelli di LMR legalmente consentiti per gli alimenti. La revisione includeva una valutazione del rischio che mostrava che gli attuali livelli di esposizione non avrebbero dovuto rappresentare un rischio per la salute umana.
Recentemente, l’EFSA e l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) hanno ricevuto una valutazione preliminare del glifosato da quattro Stati membri dell’UE e ora inizieranno a studiarne i risultati.
Le autorità nazionali di Francia, Ungheria, Paesi Bassi e Svezia, che compongono il Glyphosate Assessment Group (AGG), hanno esaminato tutte le prove presentate dalle aziende che richiedono una nuova autorizzazione per commercializzare la sostanza nell’UE. Lo IARC, agenzia internazionale di ricerca contro il cancro, nel 2015 aveva identificato il glifosato come probabile cancerogeno, dichiarando al mondo la potenziale pericolosità del principio attivo.
Da quanto risulta dalla valutazione preliminare, l’erbicida glifosato non è cancerogeno, non è mutageno, né tossico per la riproduzione. Sono le conclusioni del primo rapporto sulla sicurezza della sostanza nell’ambito del rinnovo dell’autorizzazione Ue. Il documento indica che il glifosato ha i requisiti per essere ri-autorizzato in Europa, ma raccomanda ulteriori analisi del suo impatto sulla biodiversità. La fase finale della valutazione spetta all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e all’Agenzia Europea dei Chimici (ECHA) attese per il prossimo anno (ANSA).
L’EFSA e l’ECHA organizzeranno ora consultazioni parallele sulla bozza di relazione che sarà aperta al pubblico e sarà avviata nella prima settimana di settembre di quest’anno. Una volta che l’ECHA avrà adottato il suo parere, l’EFSA concluderà la sua revisione e pubblicherà le sue conclusioni, previste entro la fine del 2022. Sulla base di questa valutazione del rischio, la CE prenderà una decisione sul rinnovo dell’autorizzazione del glifosato.
Siamo esperti in qualità e sicurezza alimentare, contattaci per maggiori informazioni o per richiedere un preventivo.