
Crescita della frode alimentare in Europa
La frode alimentare può assumere diverse forme (adulterazione, contraffazione, sofisticazione e alterazione), ed in ogni caso per stabilire se si è in presenza di una frode devono sussistere 4 condizioni: intenzionalità, vantaggio economico, inganno del cliente/consumatore, violazioni delle norme vigenti.
La frode alimentare messa in atto da fornitori sulle materie prime, oltre che ripercussioni legali e spesso di qualità del prodotto finito, può avere anche ripercussioni importanti sulla sicurezza dei prodotti finiti stessi. L’inasprirsi della situazione economica, chiaramente, può favorire i casi di frode aumentandone il vantaggio economico.
L’ultimo report annuale del European Food Fraud Network, pubblicato nel 2021 e relativo all’anno 2020, mostra una costante crescita del fenomeno, come dimostrato dall’aumento delle richieste di cooperazione tra Paesi membri per potenziali sospetti di frode.
Anche se non tutte le segnalazioni sono automaticamente frodi accertate, il dato è significativo sia per valutare l’efficacia del sistema cooperazione europea, sia per evidenziare l’accresciuta frequenza di casi sospetti nella UE. Da notare che a fronte di un’unica segnalazione possono essere anche rilevate più non conformità, che sono infatti risultate 472 nel 2020.
Tra gli stati membri i più attivi sono stati Germania, Francia ed Italia. Questo è anche l’ultimo rapporto che tiene conto delle segnalazioni giunte dal Regno Unito quale componente dell’Unione.
Richieste di cooperazione
La categoria sulla quale ricado la maggior parte delle richieste di cooperazione si conferma anche nel 2020 quella degli oli ed in particolare quelli di oliva. Anche la seconda posizione dei prodotti della pesca è confermata nel 2020 rispetto al 2019. La prima causa di segnalazione riguarda trattamenti illegali volti a migliorare artificialmente l’aspetto dei prodotti per dare impressione di freschezza e alta qualità, a seguire l’aggiunta di acqua (non dichiarata in etichetta) e/o di agenti di ritenzione idrica come i fosfati.
Circa il 10% delle richieste di cooperazione nel 2020 riguarda la categoria non alimentare dei movimenti illeciti di cani e gatti, messo in relazione ad un aumento della richiesta di cuccioli interna nella UE collegato alla pandemia in corso. Tali illeciti possono avere un impatto non solo economico ma anche di salute pubblica (es. aumento rischio rabbia).
In aumento rispetto al 2019 le notifiche su miele e pappa reale e per gli integratori alimentari; per quest’ultimi hanno pesato i casi di commercio elettronico di sostanze che dichiaravano di curare e/o prevenire il Covid-19.
Analizzando i dati delle 269 notifiche al RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed) per frode, la categoria di gran lunga più notificata è frutta e verdura che copre il 35% delle notifiche, seguita, a distanza, dai prodotti della pesca. Nella maggior parte delle notifiche RASFF per frode, i prodotti avevano un’origine non comunitaria (81,8%).
Non tutte le attività fraudolente possono essere smascherate tramite l’attività analitica che resta tuttavia fondamentale e in taluni casi insostituibile.
Comunque, le verifiche volte a tutelare dalla frode dovrebbero essere inserite stabilmente nei protocolli di verifica periodica dei fornitori o quanto meno valutate in termini di costi/benefici.
AGQ Labs affianca le aziende per:
- Valutare, come metodi riconosciuti, il rischio di frode personalizzando in relazione a materia prima e affidabilità della catena di fornitura
- Identificare ed eseguire le analisi più adatte alle vostre esigenze di tutela dalla frode tra cui solo a titolo di esempio:
- Residui di pesticidi
- Qualità degli oli vegetali
- Molecole marker di specie
- Nitrati e altre sostanze non ammesse
- Contenuto d’acqua
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