
Il pet food deve essere nutrizionalmente completo e privo di contaminanti secondo dei limiti imposti dalle norme nazionali e internazionali
Il pet food è la prima modalità di alimentazione degli animali domestici (circa il 70%) e comprende tutti quei prodotti, a base di verdure o carne, arricchiti con vitamine e sali minerali che vengono somministrati come alimento agli animali.
In Italia sono stimati oltre 60 milioni di animali da compagnia: la ricerca del loro benessere genera un mercato che sfiora i 2 miliardi di euro l’anno ed un trend positivo in volumi e fatturato.
Il pet food deve essere nutrizionalmente completo e privo di contaminanti secondo dei limiti imposti dalle norme nazionali e internazionali, come il D.Lgs. 149/2004 e smi. e la Direttiva CE 32/2002 e successive modificazioni, e dal Piano Nazionale per la Nutrizione Animale (PNAA). A tal proposito l’associazione europea di riferimento per il pet food (European Pet Food Industry Federation), ha recentemente emanato nuove linee guida nutrizionali che individuano specifici nutrienti e valori di riferimento, sulla base sulle più recenti conoscenze scientifiche.
Oltre all’attenzione posta dal legislatore, anche i proprietari mostrano un sempre maggiore interesse verso la qualità dell’alimentazione degli animali da compagnia, al fine di garantirne una maggiore longevità e prevenire l’insorgere di alcune patologie.
A fronte di un bisogno sempre crescente di prodotti di qualità, si sono diffusi diversi “stili” alimentari (o tipologie di diete), tra le quali la dieta dei cibi crudi, o BARF, è la più diffusa. La dieta BARF (Biologically Appropriate Raw Food) prevede di alimentare gli animali da compagnia con prodotti a base di carne, interiora, frattaglie, ossa polpose, rigorosamente crudi. Pur essendo catalogati come alimenti ad elevata qualità nutrizionale, i prodotti BARF mostrano anche delle problematiche: la carne cruda, infatti, per le sue caratteristiche chimico-fisiche, è un ottimo substrato per la crescita microbica e la proliferazione di microrganismi patogeni contaminanti quali Salmonella spp, E. coli, Listeria monocyogenes e Campylobacter spp. Questi microrganismi sono in grado di provocare zoonosi alimentari, cioè infezioni o malattie che possono essere trasmesse direttamente o indirettamente tra animali e uomo.
Il settore del pet food è in continua evoluzione ed è sempre più in linea con quello degli alimenti per il consumo umano, anche alla luce del volume di affari coinvolto. I produttori devono poter contare su adeguati controlli di sicurezza e qualità per stare al passo con le esigenze del mercato in termini di tracciabilità di filiera, qualità nutrizionale, sicurezza sanitaria, selezione delle materie prime, standardizzazione dei processi, nuove formulazioni e presentazione dei prodotti. Inoltre, le nuove tendenze del pet food biologico, crudo, no OGM, non trasformato, ecc., impongono standard di controllo ancora più elevati.
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