
Legionella, combatterla con l’analisi ambientale: come effettuare il prelievo delle acque?
La Legionella continua ad essere protagonista della cronaca degli ultimi decenni, con casi mortali riscontrati in Italia anche negli ultimi mesi, e deve essere contrastata con ogni mezzo; per questo la ricerca di Legionella riveste un’importanza fondamentale per il monitoraggio microbiologico dell’ambiente e per la tutela e la salvaguardia della salute.
L’Istituto Superiore di Sanità conferma ancora oggi un tasso di letalità del 10%, un aumento costante di casi negli ultimi trent’anni e la necessità di adottare misure preventive per contrastare la moltiplicazione di Legionella negli impianti. Questo batterio, infatti, causa polmoniti con esito fatale in persone a rischio e trova l’habitat ideale negli impianti idrici e nei sistemi di condizionamento. La capacità di sopravvivenza del germe è legata alla presenza di biofilm, alla temperatura dell’acqua (25° – 45° C), a parametri di natura chimica quali pH, presenza di cloro, ferro e rame. La frequenza di contaminazione degli impianti, riportata in letteratura, è rilevante, variando dal 12% al 73% dei punti campionati.
Dal soffione della doccia o dalla bocchetta di aerazione, la Legionella è in grado di viaggiare e coprire anche grandi distanze, rappresentando una minaccia per tutti coloro che si trovano a contatto con strutture infette. Il contagio avviene mediante inalazione di acqua contaminata sotto forma di aerosol, condizione tipica di chi si fa una doccia o di chi si trova in ambienti umidi (es. piscine, vasche idromassaggio, fontane, bagni turchi).
La malattia non si contrae, invece, bevendo l’acqua contaminata. Il rischio di contrarre la malattia dipende dallo stato di salute del soggetto esposto. Per questo motivo sono considerate particolarmente a rischio le persone anziane, i bambini, i fumatori o i soggetti immunocompromessi. La legionellosi, dopo due-dieci giorni d’incubazione, esplode come polmonite infettiva; l’esame radiologico non permette di discriminare tra legionellosi e polmonite, complicando le possibilità di cura. L’infezione, che può decorrere anche in modo asintomatico, si estrinseca in due forme cliniche: la febbre di Pontiac e la malattia del Legionario. La letalità media è del 10% con picchi fino al 30 – 50% nei casi nosocomiali.
La nuova direttiva UE 2020/2184 emanata dal parlamento europeo il 16/12/2020 ha aggiunto la concentrazione di Legionella tra i parametri che dovranno essere determinati per valutare la qualità delle acque potabili. Secondo la nuova direttiva il rischio legionellosi è connesso alle reti di distribuzione degli edifici (sistemi di distribuzione domestici). Non si possono esaminare le acque che escono da tutte le utenze di queste reti: si dovrà quindi fare una valutazione dei rischi connessi ad ogni singola rete, concentrando l’attenzione sui “locali prioritari”, e quindi su strutture sanitarie, ricettive, scuole, pubblici esercizi. Nelle acque fornite da tali strutture viene posto un limite per la Legionella pari a 1000 UFC/l. Questo documento ribadisce la necessità che tutte le strutture che erogano acqua potabile al pubblico si dotino di un protocollo di prevenzione delle legionellosi.
Considerata la diffusione e la gravità dell’infezione è importante verificare o escludere la presenza di Legionella tramite l’analisi dell’acqua.
Come effettuare il campionamento delle acque per la ricerca di Legionella?
Il campionamento deve essere effettuato prima che venga attuato un qualunque intervento di disinfezione o pratica preventiva (pulizia e/o disinfezione con qualunque metodo) oppure a distanza di un tempo congruo dalla sua esecuzione (almeno 48 ore).
Materiale occorrente e fornito da AGQ Labs:
- Borsa isotermica per il trasporto dei campioni;
- Verbale di prelievo dove registrare i dettagli del campionamento effettuato (luogo, temperatura, stanza, se effettuato dopo flussaggio, ecc.);
- Bottiglie sterili con capacità minima di 1 L (preferibilmente contenenti tiosolfato di sodio pentaidrato per annullare l’effetto di eventuali prodotti cloranti);
- Termometro tarato con sensibilità 0,1 °C (opzionale).
Modalità di prelievo
Il volume consigliabile è di almeno 1 litro. Si raccomanda di non toccare l’imboccatura delle bottiglie e di non appoggiare il tappo durante queste operazioni per evitare di contaminare i contenitori per il prelievo.
Acqua calda
Per la ricerca di Legionella, in condizioni di utilizzo comune (ossia un campione istantaneo per simulare l’eventuale esposizione da parte di un utente), prelevare senza far scorrere precedentemente l’acqua e misurare la temperatura.
Per una ricerca di Legionella all’interno dell’impianto (ossia per monitorarne le sue condizioni d’igiene), far scorrere l’acqua e misurare la temperatura ponendo il termometro nel flusso d’acqua e aspettando il tempo necessario affinché raggiunga un valore pressoché costante quindi prelevare il campione.
Acqua fredda
Per la ricerca di Legionella nell’acqua all’interno dell’impianto di acqua fredda il campione si può prelevare seguendo quanto è stato descritto per l’acqua calda. Se la temperatura dell’acqua nell’impianto è ≤ 20°C il numero di campioni può essere ridotto.
Trasporto e conservazione
I campioni prelevati devono essere consegnati al Laboratorio preferibilmente entro le 24 ore dal prelievo. Trascorse le 24 ore i campioni devono essere conservati necessariamente tra i +5°C ± 3°C e successivamente trasportati in un contenitore in grado di mantenere tale temperatura e consegnati in tempo utile affinché l’analisi venga iniziata il più presto possibile e comunque non oltre i 4 giorni dal prelievo.
AGQ Labs esegue la determinazione di Legionella nelle acque con metodica classica ISO 11731 Accreditata o attraverso uno screening rapido (analisi molecolare).
Contatta il laboratorio per maggiori informazioni o per prenotare in campionamento Accreditato eseguito dai nostri tecnici.